La dolce terapia

La salute vien mangiando. Cioccolata. Sono sempre di più, infatti, i medici e gli scienziati che la ritengono un alimento non solo salutare ma addirittura “terapeutico”. Non è un caso, quindi, che l’ultima edizione di Eurochocolate a Perugia abbia scelto come simbolo la Chocopirin-A, pastiglia di fondente arricchita con vitamine A e C, “indicata in caso di ridotto apporto o aumentato fabbisogno” di tali sostanze nella dieta. Una pillola golosa, che, appena nata, si è già guadagnata il titolo di “aspirina al cacao”.

D’altronde gli effetti del cioccolato sarebbero, almeno parzialmente, simili a quelli dei farmaci. Per gli studiosi dell’Imperial College di Londra, la teobromina estratta dal cacao è una valida cura contro la tosse - migliore nel 30 per cento dei casi dei medicinali tradizionali - e senza effetti collaterali. Secondo i ricercatori della John Hopkins University School of Medicine il fondente migliora la circolazione cardiaca. Grazie agli antiossidanti protegge il cuore, diminuendo “colesterolo cattivo” e rischio di malattie cardiovascolari. Mangiarne trenta grammi al giorno ridurrebbe il rischio di infarto.

Con poco più di sei, invece, per l’Università di Colonia, si contribuisce a contrastare l’ipertensione. Grazie all’alta percentuale di fosforo e alcaloidi attivi sul sistema nervoso, il cioccolato favorisce concentrazione mentale e prontezza psico-fisica. Con zuccheri e burro di cacao è una riserva di energia ottima per affrontare sforzi fisici. Per l’University College di Londra alcune sue componenti contrasterebbero la formazione di cellule cancerose. La presenza al suo interno di polifenoli antiossidanti in grado di assorbire i radicali liberi, responsabili del processo di invecchiamento, “allungherebbe” la vita. Se gli scienziati hanno scoperto che aumenta la sua “quantità”, i golosi sanno da tempo che ne migliora la qualità, agendo sull’umore, regolandone gli sbalzi, e calmando depressione e stati ansiosi. Non solo.

Da sempre presente nell’immaginario erotico maschile e femminile, migliorerebbe le prestazioni sessuali, risultando uno stimolante più potente del viagra, privo di controindicazioni. La sua fama di afrodisiaco ha attraversato i secoli, con celebri – ed esperti - sostenitori, tra i quali, Casanova, D’Annunzio e il marchese De Sade. Inoltre, è provato che il piacere raggiunto dalle donne che consumano quotidianamente cioccolata è decisamente più alto rispetto a quello provato da quante non la mangiano. Come a dire: meglio una barretta di cioccolato prima che una sigaretta “dopo”.

Tatuaggi da mordere: la pelle diventa un'opera d'arte

Tatuaggi da leccare, baciare, mordere – piano – e gustare. L’ultima mania degli “amanti” del cioccolato sono i kit per realizzare disegni al cacao sulla pelle, propria o del partner. Sono tatuaggi buoni nel vero senso della parola: assolutamente indolore e di facile rimozione, fanno perfino bene alla pelle, rendendola più liscia e profumata. Le confezioni comprendono cioccolata spalmabile, pennelli e stencil per realizzare scritte o disegni.

Prevista anche la possibilità di trasformare il corpo in una piattaforma di gioco con tanto di “start” e “imprevisti”. Per rendere il disegno più vario si possono acquistare pacchi extra di crema in più gusti – e colori - dal cioccolato fondente a quello al latte, senza dimenticare nocciole, bianco e speziati. Attenzione, però, tutte le creazioni hanno una durata decisamente limitata nel tempo. Vantaggio o svantaggio che sia.

La golosità: una necessità dell'organismo

La ciocco-mania è “scritta” nel metabolismo. Ricercatori svizzeri e britannici, tramite uno studio su 22 uomini, 11 dei quali grandi consumatori di cioccolata – le donne sono state escluse per evitare variazioni legate al ciclo – hanno rilevato che i golosi hanno un metabolismo particolare con livelli bassi di colesterolo cattivo, alti di albumina, una diversa attività dei microrganismi intestinali.

La passione non sarebbe una questione di “gola”, ma una richiesta dell’organismo da soddisfare per il suo funzionamento ottimale. Attenzione, però, la cioccolata può dare dipendenza. Per l’Università di Oxford, l’attività cerebrale di chi ne è goloso aumenta già alla sua vista.